NAIROBI 21.09.2007 - Oltre
250 morti ed almeno 1,5 milioni di profughi, produzione
agricola perduta senza speranza alla vigilia del
raccolto, fame e malattie che avanzano: è lo spaventoso
bilancio delle piogge torrenziali, vere e proprie
alluvioni - ritenute, nel complesso, le peggiori degli
ultimi decenni - che da settimane stanno flagellando
l'Africa, dal nord ovest al centro e sud est. I dati,
concordi, sono forniti dalle organizzazioni
internazionali, che lanciano disperati e continui
appelli ad immediati aiuti d'emergenza, e da fonti
ufficiali locali.
Nell'Est del continente, le zone più colpire sono quelle
del Ghana, in particolare il nord del Paese, Burkina
Faso, Togo e Mali; più marginalmente la Costa d'Avorio.
Nell'Est, le situazioni più critiche sono in Etiopia,
Sudan (la cui parte sud è stata forse la più devastata),
Uganda e nord del Kenya. La tragedia si è abbattuta
proprio nel momento in cui gli agricoltori si
accingevano al raccolto, ormai perduto; come quanto
avevano conservato nelle capanne di cui, come degli
interi villaggi, non c'é neanche più traccia. Immediate
le conseguenze, segnalano le agenzie umanitarie, per la
sopravvivenza di milioni di persone.
Il problema sarà anche quello di raggiungere al più
presto le aree maggiormente colpite, con le quali le
comunicazioni sono estremamente difficili in generale,
quasi impossibili ora. Una vera e propria corsa contro
il tempo anche per quanto riguarda le malattie: voci non
contrallate parlano di alcuni casi di colera già
accertati. Ed intanto le piogge devastanti in estese
parte dell'Africa non accennano a terminare.
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