Nanotecnologia - Un futuro che è già presente

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Pur essendo un campo di ricerca in cui molte organizzazioni stanno investendo enormi risorse di mezzi e di denaro, rimane ancora completamente irrisolta la questione se questa tecnologia possa essere o divenire un grande problema per la salute dell'uomo e per l'ambiente. Nessuno finora sa dire cosa accade quando queste particelle si ineriscono all'interno delle cellule.

Da un pò di tempo di parla con preoccupazione dell'influenza sulla salute delle polveri sottili (un esempio sono quelle generate dagli scarichi delle nostre autovetture) le quali, se respirate, possono provocare anche gravi problemi alla salute.

Le nanoparticelle, non "legate", possono essere paragonate alle polveri sottili, per cui importante sarebbe il considerare con attenzione la loro interazione con gli organismi viventi. Attraverso la respirazione polveri/particelle più grandi vengono generalmente trattenute dalle mucose per poi essere nuovamete trasportate all'esterno. Ciò non avviene con particelle di grandezza minore (le nanoparticelle appunto - un nanometro è 50.000 volte più piccolo del diametro di un capello) che, sempre attraverso la respirazione, riescono invece a raggiungere i polmoni. Alcune di esse raggiungono anche le sacche polmonari e legandosi al sangue si diffondono in ogni parte del corpo per mezzo della circolazione sanguigna.

Esperimenti di laboratorio hanno mostrato che nanoparticelle hanno la capacità di inserirsi all'interno dei globuli rossi. Le conseguenze risultanti dipendono dalla natura delle particelle stesse.

 

Questa tecnologia è già ampiamente utilizzata in molti campi, dalla medicina fino ai prodotti d'uso quotidiano. I catalizzatore dell'auto è ricoperto da una nanostruttura al platino, nanoparticelle sono presenti nelle mescole dei pneumatici, come anche nelle creme solari (blocco degli ultravioletti), nei dentifrici, nei cosmetici, nei collanti, nelle vernici, nei tessuti, nei metalli, nella tecnologia elettronica ed in piccola parte, almeno per ora, in campo alimentare, anche se non esistono studi e ricerche in questo ambito. In America l'uso della nanotecnologia alimentare è già una realtà ma non è del tutto chiaro quali sono gli alimenti che vengono attualmente "trattati" e come ciò avviene.

 

E' stato dimostrato invece, da un gruppo di ricerca dell'università Heinrich-Heine di Düsseldorf (Germania), che le nanoparticelle riescono ad oltrepassare la mebrana cellulare provocando disturbi funzionali della cellula (DNS) che smette di scindesi entrando in uno "stato di riposo".

Attualmente non si è a conoscenza di come riestrarre la nanoparticella dalla cellula, per cui quella condizione è da considerarsi "momentaneamente" immodificabile, rischi annessi e connessi.

 

Sempre in Germania nel marzo 2006, alcuni Centri Informazioni Avvelenamenti hanno ricevuto nella stessa giornata 110 segnalazioni da parte di persone che mostravano segni d'avvelenamento (tosse con sensazione di asfissia) dopo aver utilizzato un "nano-prodotto" spray per la pulizia del bagno che avrebbe dovuto creare una pellicola protettiva sulla superficie trattata. Il prodotto è stato logocamente ritirato dal commercio.

 

In un futuro, che è già presente, la nanotecnologia influenzerà quasi ogni campo in ambito industriale, alla luce della grande potenzialità del suo utilizzo, ma proprio per gli enormi interessi che questa tecnologia sta già muovendo, ciò non dovrà accadere a discapito dell'incolumità degli esseri viventi e dell'ambiente che ci circonda.

 

RG

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