3 Novembre 2007-
È ormai una corsa contro il
tempo nello stato di Tabasco, in Messico meridionale,
per portare soccorso al milione di persone messe in
seria difficoltà dalle piogge torrenziali degli ultimi
giorni, le peggiori mai cadute nella regione. Il ricco
stato petrolifero, grande quanto il Belgio, è per l’80
per cento sotto il livello dell’acqua, e si temono altre
piogge per i prossimi giorni.
Villahermosa, la capitale
del Tabasco, è ormai praticamente coperta dall’acqua e
nel caos totale per la mancanza di cibo, acqua potabile,
gas, medicinali e servizi ospedalieri. E adesso si teme
che scoppino epidemie, come la febbre dengue.
Nonostante siano stati
rinforzati con sacchi di terreno gli argini del
Grijalva, il fiume ieri ha inondato gran parte del
centro storico. Ma nel timore di saccheggi, molte degli
abitanti di Villahermosa hanno rifiutato di lasciare le
loro case; e si teme che circa 300.000 persone siano
ancora intrappolate nelle loro abitazioni. «New Orleans,
quando arrivò Katrina, è ben poca cosa paragonato a
questo», ha detto il governatore, Andres Granier,
costernato dall’ampiezza della tragedia.
Rispetto alla devastazione
causata da Katrina la differenza per ora è che le piogge
torrenziali in Messico hanno causato una sola vittima.
«La situazione è straordinariamente grave», ha
confermato il presidente messicano Felipe Calderon, che
nella notte ha rivolto un messaggio di quattro minuti
alla popolazione per chiedere aiuti.