Kyoto per l'Italia: taglio di 100 milioni di tonnellate CO2

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Sabato, 29 Dicembre 2007

Per l'Italia l'attuazione del Protocollo di Kyoto significa un'impresa di riduzione delle emissioni di Co2 in 5 anni, dal 1/o gennaio 2008 al 31 dicembre del 2012, ''di 100 milioni di tonnellate''. Questa e' la distanza che la divide dall'obiettivo di riduzione del 6,5% di gas serra rispetto ai livelli del 1990 come prescrive Kyoto. Lo ha affermato Gianni Silvestrini, Direttore scientifico del Kyoto Club. ''Finora abbiamo fatto le prove generali - ha detto all'ANSA Silvestrini - ma dal 1/o gennaio 2008 ogni tonnellata di Co2 avra' un valore. La partita comincia a essere seria e occorrera' non solo il massimo sforzo a livello centrale ma soprattutto un investimento forte delle Regioni e, a ricaduta, degli Enti locali''. ''Il Governo - ha aggiunto Silvestrini - ha gia' messo in piedi molti elementi del puzzle: il piano nazionale delle quote di emissione che investe le industrie e dal quale si aspetta un taglio del 40% di Co2; la nuova delibera Cipe che delinea un piano anche sul civile e sui trasporti; i piani energetici che le Regioni devono rivedere entro l'estate e da cui si aspetta un forte input in termini di fonti rinnovabili''. Sul piatto anche il nuovo decreto sui certificati bianchi che alzano gli obiettivi di efficienza energetica fino a 6 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti al 2012 con un risparmio totale in 5 anni (2008-2012) di 18 milioni di tonnellate di Co2. ''Si fara' il possibile per spingere sulla riduzione delle tonnellate di Co2 che ci dividono dal Protocollo di Kyoto - ha detto Silvestrini - ma una parte restera' e allora occorrera' far ricorso ai meccanismi flessibili previsti dal trattato come investimenti nei Paesi in via di Sviluppo e in quelli dell'Est. Per questo si stanno studiando opportunita' per le imprese che vanno a investire fuori per equilibrare le emissioni''. In ultima istanza c'e' il ricorso ai crediti di emissione, cioe' l' acquisto di quote da parte delle imprese che sforano. Russia e Ucraina saranno i piu' forti broker sul campo. Tracciando un bilancio, secondo Silvestrini ''l'Italia e' partita molto in ritardo e ora e' all'inseguimento. Le imprese italiane hanno investito poco su nuove tecnologie e rinnovabili mentre negli altri paesi con Kyoto si e' creata una nuova industria''. Infine un auspicio: ''Al di la' del conteggio, si realizzi un salto di qualita' vero e proprio e che la Presidenza del Consiglio assuma un ruolo di coordinamento forte''. (ANSA)

 

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