Il Giappone ha annunciato oggi che rinuncera', per il momento, alla pesca delle 50 megattere che aveva inizialmente incluso nel ''bottino'' di questa stagione di caccia. L'annuncio e' il primo segnale di apertura che arriva da Tokio, dopo una crescente campagna internazionale contro l'annuale mattanza nel sud del Pacifico.
Sei baleniere erano partite il mese scorso alla volta dei mari ghiacciati dell'Antartide, annunciando un target di pesca di 935 cetacei, il piu' grosso bottino degli ultimi vent'anni. A far arrabbiare ambientalisti e appassionati di whale watching, era stata in particolare la decisione di Tokio di includere, per la prima volta in quarant'anni, anche le megattere, considerate a rischio di estinzione e particolarmente amate, in occidente, per i caratteristici salti acrobatici.
Per la prima volta in quasi 12 anni, l'Australia, con il neo eletto premier laburista Kevin Rudd, aveva preso una posizione contro il Giappone. Pochi giorni fa, Rudd aveva annunciato che a breve sarebbe partita per i mari del sud una ''nave spia'', dotata di potenti teleobiettivi, per documentare l'attivita' delle baleniere giapponesi. Materiale fotografico che il premier intende portare davanti un tribunale internazionale perche' sia presa una decisione su quella che il Giappone continua a chiamare ''pesca per motivi scientifici''. La pressione sul governo di Tokio nelle ultime settimane e' continuata ad aumentare. Il premier australiano ha sempre lavorato su due fronti, quello diplomatico e quello giudiziario. Intanto, anche i movimenti ambientalisti hanno dichiarato guerra al Giappone.
La nave Sea Shepard, salpata due settimane fa dalle coste dell'Australia Occidentale, ha promesso di dar battaglia ai pescherecci, e senza paura di causare risse, come ha fatto lo scorso anno. L'Esperanza, la nave di Greenpeace, e' salpata ieri dal porto di Auckland, anche lei con lo scopo di intercettare i giapponesi impedendo la mattanza, posizionandosi quando possibile tra balene e balenieri.
Il Giappone si trova ora in una difficile situazione. Il ministro degli Esteri Masahiko Komura, ha difeso oggi il programma di pesca nipponico, sostenendo che rientra nei trattati internazionali. ''Vorrei comunque intavolare una discussione con l'Australia, e cercare un'intesa tra i nostri due paesi''. E' il primo segnale di disgelo. Le megattere sono particolarmente care agli australiani, che ogni anno, in inverno e primavera, ne osservano il passaggio lungo le coste. I cetacei risalgono dai ghiacci dell'Antartide verso il nord tropicale, dove mettono al mondo i piccoli. Insieme, qualche mese dopo, ridiscendono le coste per tornare nei mari ghiacciati. Il business del whale whatching, in Australia, si aggira sui 180 milioni di euro l'anno. (ANSA) XMC
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