Soffre il polmone verde del Pianeta, stretto nella morsa della deforestazione e dei cambiamenti climatici. Secondo il nuovo rapporto del Wwf lanciato oggi a Bali, dove e' in corso il vertice sul clima, entro il 2030 il 60% della foresta amazzonica potrebbe essere danneggiata in modo irreversibile. Secondo il dossier, entro il 2030 il processo di deforestazione in Amazzonia potrebbe rilasciare nell'atmosfera dai 55,5 a 96,9 miliardi di tonnellate di CO2. Per dare un'idea della quantita', si consideri che 96,9 miliardi di tonnellate di CO2 sono piu' di due anni delle attuali emissioni globali di gas serra a livello mondiale. Sull'area giocano poi l'espansione delle attivita' agricole, zone di pascolo per il bestiame, incendi e siccita'. E a livello globale, la foresta amazzonica e' uno degli stabilizzatori chiave del sistema climatico e la sua distruzione costituirebbe una seria minaccia per l'intero equilibrio del Pianeta. ''La sua conservazione - spiega Dan Nepstad, del Woods Hole Research Centre del Massachiussets e autore del rapporto - e' essenziale non soltanto per i processi di raffreddamento delle temperature globali; l'area amazzonica garantisce un'immensa fonte di acqua dolce in grado di influenzare alcune delle correnti oceaniche, e soprattutto e' un ingente serbatoio di carbonio.Per questo ''l'accordo sul clima, il cosiddetto Kyoto Plus in discussione a Bali - afferma Mariagrazia Midulla, responsabile del Programma clima del Wwf Italia - include misure tese a ridurre le emissioni generate dalle foreste''. (ANSA)
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